il Non Stato Lavori

Cari
Bergamaschi e sig. Sindaco,

vi
ricordate di tutte quelle polemiche sentite a proposito dei famigerati
"soldi al Pacì Paciana"?

Se
pensate che quei soldi stiano finendo nelle tasche di pericolosi No Global e
terroristi sovversivi sbagliate
di grosso

Quei soldi infatti, stanziati ufficialmente per la messa a norma
dello stabile comunale
di via Grumello 61/c, stanno naturalmente finendo nei soliti meandri
dei lavori pubblici, tra ditte inefficienti e burocratiche amministrazioni che
rimpallandosi colpe e responsabilità alla fine non riescono nemmeno a
concludere i lavori.

Il
classico buco nero ingoia soldi e tempo.

In dieci anni abbiamo trasformato un magazzino inutilizzato nella zona più
maleodorante della città in uno spazio pubblico, sociale, creativo, culturale e
politico (da sempre orgogliosamente estraneo alla politica dei giochetti di
partiti), frequentato da migliaia di giovani bergamaschi, sia per le attività
pratiche – sala prove, laboratorio di giocoleria, skatepark, ciclofficina, il
Bunker, workshop informatici…-, sia per gli incontri culturali e politici,
piuttosto che i concerti, le proiezioni o la semplice socialità dello spazio
Baretto.

Ora…

…Noi ci troviamo con dei lavori mai richiesti che bloccano la gran parte delle
attività e sulla fine dei quali non abbiamo certezza, essendo in grave ritardo
rispetto ai tempi di consegna previsti.

In
realtà Noi non ci preoccupiamo molto, come siamo andati avanti per 10 anni
sapremo, se fosse necessario, ricomporrei i pezzi del cantiere incompiuto e
rimboccandoci le maniche, riportare lo spazio alla sua piena funzionalità
secondo quella che per Noi dovrebbe essere la vera "Norma": la
Partecipazione, la Condivisione e la Collaborazione Orizzontale alla gestione
di uno spazio pubblico, accessibile a tutti, fuori dal mercato
dell’entertainment, gestito con la semplice passione dei propri frequentatori
per restituire alla gente una dimensione "diversa" rispetto alla
piatta realtà.

Ci
dispiace solo, e ve ne rendiamo partecipi, che anche in questo caso (che ci
interessa direttamente), come in tanti altri, le
amministrazioni, per giocare eccessivamente al ribasso con gli appalti pubblici
o per seguire chissà quali altri interessi, finiscano per affidarsi a società e
imprese di dubbia serietà che si comportano in maniera irresponsabile,
sguazzando tra appalti e subappalti, attingendo dal denaro pubblico e spesso
operanti in situazioni lavorative altamente irregolari, sia dal punto di vista
della regolarità dei manovali che da quello delle norme di sicurezza sui
cantieri (mai sentito parlare di caschetti, imbragature e scarpe
antinfortunistica?). 

Vorremmo
quindi capire cosa ne pensa l’Amministrazione Comunale di un cantiere pubblico
portato avanti in questo modo: quali responsabilità è in grado di assumersi e
se ha intenzione di muoversi in maniera che i lavori, e i soldi spesi, arrivino
a un risultato soddisfacente piuttosto che a un inutile e non richiesto
sperpero.

Grazie
per l’attenzione Centro Sociale Pacì Paciana

 

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